Politica e cultura by Norberto Bobbio

Politica e cultura by Norberto Bobbio

autore:Norberto Bobbio [Bobbio, Norberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858409732
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


1 [Parzialmente pubblicato in «Il Contemporaeo», I (22 maggio 1954), n. 9, p. 4].

2 Su «Il Contemporaneo», 1° maggio 1954.

3 È in questa raccolta il saggio secondo.

4 Riv. cit., 1954, n. 6, pp. 3-14. In questa raccolta è il saggio decimo.

X.

Democrazia e dittatura1

1.

Quando i paladini dell’Occidente accusano il regime sovietico di essere una dittatura, i comunisti possono tranquillamente rispondere, fondandosi sui principali testi della dottrina marxista-leninista, che: 1) tutti gli stati, in quanto tali (e quindi non soltanto lo stato sovietico ma anche la democrazia borghese), sono dittature; 2) dittatura per dittatura, quella sovietica è piú democratica di quella cosiddetta occidentale. (Sono sostanzialmente i due argomenti centrali messi innanzi da Lenin contro Kautzky nel celebre opuscolo, La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautzky)2.

Che tutti gli stati siano dittature significa – secondo la dottrina di Marx e di Engels, accolta da Lenin – che lo stato, essendo un prodotto della lotta di classi contrapposte e inconciliabili, è lo strumento mediante il quale la classe che ha preso il sopravvento domina e opprime l’altra classe, onde il potere che lo caratterizza non può essere né acquistato né esercitato da parte di una determinata classe (ora sarà la borghesia ora il proletariato) se non con la violenza. Il termine «dittatura» sta ad indicare in questi contesti il modo necessariamente violento dell’acquisto e dell’esercizio del potere statale, o, se si vuole, l’indissolubilità di stato e violenza.

Una risposta cosí radicale al problema dello stato fa pensare alla soluzione data da Hobbes al problema della distinzione tra monarchia e tirannia, che corrispondeva grosso modo alla distinzione posta oggi dai liberali tra democrazia e dittatura. Hobbes, di fronte a coloro che accusavano la monarchia di essere degenerata in tirannide, rispose che non era possibile stabilire una distinzione tra monarchia e tirannia, perché il potere statale in quanto tale è assoluto, e non si può sceverare in esso l’uso dall’abuso. Come questa dottrina, sostenendo l’indissolubilità di stato e assolutezza del potere, giustificava la tirannia, cosí la dottrina di Lenin, sostenendo l’indissolubilità di stato e violenza, giustifica, sino a che non si possa fare a meno dello stato, la dittatura. (Vero è che Hobbes si limitò a equiparare monarchia e tirannia solo quanto all’esercizio del potere e non anche all’acquisto).



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